Sono Eleonora, la mamma di Giorgio, e vorrei raccontarvi quando mi sono ritrovata a dire un SÌ così potente. Una trombosi cerebrale lo ha colpito improvvisamente e, in meno di una settimana, ci ha portato via il nostro ragazzo dolcissimo, bellissimo, sano e sportivo. Ricordo ancora quella telefonata dell’ospedale: mi chiedevano di tornare perché la situazione era precipitata. In macchina, mentre mio marito guidava (era positivo al Covid e non poteva salire con me), gli dissi: “Non so cosa troverò, ma se ci chiedono di donare gli organi di Giorgio, io dico sì, vero?” In quel momento la domanda non arrivò, ma io avevo già espresso la nostra volontà. Tre giorni dopo, quando i medici furono costretti a porcela, il passo era già fatto. Non ne avevamo mai parlato apertamente in famiglia, ma dentro di me ero certa che sarebbe stata anche la volontà di Giorgio: lui era generoso e altruista. E così, grazie a lui, tre persone oggi vivono meglio: ha donato il cuore e i reni. Sapere che una parte di lui è ancora qui, che non ci ha mai lasciato davvero, ci dà un po’ di conforto. Amare oltre è ciò che ci permette di dire che, nonostante tutto, la vita resta bella. Noi genitori, insieme ai nonni e agli zii, abbiamo detto quel SÌ. E ogni volta che posso, lo testimonio: la donazione è un dono immenso, che a noi non costa nulla ma che può cambiare radicalmente la vita di chi lo riceve. E chissà, un giorno potremmo essere proprio noi ad averne bisogno… perché “gli altri” siamo anche noi. Nella foto vi mostro il nostro meraviglioso Giorgio, che continua a giocare a rugby anche adesso, in un posto migliore.
Nel momento più tragico della nostra vita, con la perdita di nostro figlio Giorgio, appena quindicenne, nel dicembre 2022.
Grazie per ciò che fate.
Eleonora


