La gioia nel dono!

Desidero condividere con Voi il percorso che ho intrapreso con mio marito.

Cinque anni fa mio marito ha iniziato un trattamento di emodialisi (tre volte alla settimana per quattro ore) a seguito di una prostatite mal curata.
Dopo un anno di tentativi per risvegliare la funzione renale, si era capito ormai che l'alternativa alla dialisi era il trapianto.
Vista l'età di mio marito (65 anni) e gli effetti che comunque la dialisi ha nell'organismo, non ci siamo sentiti di attendere un donatore compatibile per lungo tempo.
Abbiamo deciso perciò di verificare la possibilità di essere io la donatrice; è iniziato così un percorso che è durato circa sei mesi.
La compatibilità era buona e anche lo stato di salute dei miei reni.
La meravigliosa equipe del Prof. Rigotti del reparto trapianti del policlinico di Padova ci ha accompagnato in questa avventura con professionalità e... umanità.

Il pensiero che più ci angosciava era la preoccupazione per l'unica figlia, uscita da poco da una situazione personale dolorosa, che avrebbe potuto restare orfana nel giro di qualche ora.

L' intervento è perfettamente riuscito: io dopo cinque giorni sono tornata a casa con l'unico compito di bere almeno due litri e mezzo di acqua al giorno; mio marito, dopo una ventina di giorni, tempo necessario per tarare la cura antirigetto,  comunque necessaria.

Sono passati quattro anni e devo dire che abbiamo ricominciato a vivere.

Perché condividere tutto questo?

Lo scopo è quello di sensibilizzare le persone a donare visto che in Italia solo il 15% dei trapianti avviene da vivente, all'estero la percentuale è decisamente più elevata sfiorando anche il 50%.

La gioia che si prova nel vedere un proprio Caro rinascere è indescrivibile, la gratitudine del ricevente altrettanto.

Un grazie particolare a tutti i Professionisti che ci hanno accompagnato in questo percorso impegnativo, ma gratificante.

(Testimonianza di Laura)